Schema di
lavoro
Obiettivi di massima legati all'idea di Open Access |
Motivare le scelte che stiamo facendo |
Descrivere il progetto MLOL e le sue finalità |
Creare collezioni e fare ricerca continua sulle risorse e i software più aggiornati |
Monitorare i risultati e valutare costantemente le aree di criticità |
ANALISI CRITICITA' | STRATEGIE |
Mancata conoscenza aspettative utenti | Sondaggio SurveyMonkeys – Individuare primo nucleo utenti |
Diffidenza verso il nuovo | Creare servizio di reference dedicato |
Difficoltà nel procurarsi i readers | Creare una rete di partnership e sponsor |
Formazione inadeguata del personale | Fare corsi a cascata sulle risorse digitali |
Percezione della risorsa come possesso della biblioteca | Promuovere il concetto di condivisione |
Possibile perdita di significato della biblioteca | Creare collezioni che valorizzino la biblioteca in qualità di mediatore |
Senso di isolamento nell'uso delle risorse digitali | Creare piazze virtuali di incontro e discussione |
Difficoltà nel raggiungere gli utenti | Organizzare incontri periodici a tema in presenza |
I MOTIVI DELLA SCELTA
MOTIVAZIONI LEGATE ALL'
OPEN ACCESS
La Rete si è fin dagli
inizi proposta, in generale, quale strumento di condivisione di
contenuti. Questo aspetto, nel tempo, è divenuto sempre più
importante, entrando nella vita di ognuno e cambiando a poco a poco
il modo di pensare e percepire le risorse, indirizzate sempre meno
verso il concetto di possesso, a vantaggio dell'idea della
condivisione e della massima diffusione.
Rendere disponibili i
contenuti, favorire la diffusione degli strumenti (software),
raggiungere quante più persone possibile in un sogno realizzabile di
massima democraticità del web: questa è diventata la mission di un
gruppo di addetti ai lavori che ha sviluppato un'idea in seguito
definita Open Access.
Nata in ambito accademico
per facilitare la condivisione delle ricerche e dei materiali di
studio, in seguito l’idea di Open Access è diventata il principale
oppositore al monopolio delle lobbies dell'informazione.
In nome della libertà di
accesso alla cultura in ogni sua espressione, il movimento si è
dotato di risorse open, con caratteristiche proprie e licenze
particolari (p.es. Creative Common) delle quali tutti potessero
usufruire, o addirittura farsene autori, come nel caso di Wikipedia.
Il mondo dell'informazione
e della cultura ha cambiato a poco a poco la propria identità.
Il giornalismo, p. es., è
divenuto sempre più creato “dal basso” da cittadini (citizen
journalism) che documentano con cellulari e videocamere gli eventi
che accadono ancor prima che il giornalista si rechi sul posto,
autori emergenti pubblicano direttamente le proprie opere in siti
specializzati che offrono spazi liberi, chiunque può pubblicare
notizie, foto, video personali o di gruppo.
Tutti possono creare blog,
aprire discussioni, esprimere opinioni, comunicare in tempo reale,
diventare protagonisti in un social network: è il tempo del web 2.0.
Il web diventa la piazza
virtuale dove quasi tutto è possibile e le informazioni sono
disponibili, pressoché infinite: il vero problema, per i
professionisti dell’informazione, non è più reperire risorse, ma
filtrarle, controllare le fonti, selezionare.
Si pone il problema del
copyright: l'editoria perde terreno sul doppio fronte della pirateria
e delle risorse open, le case discografiche chiudono.
La tecnologia digitale
spiazza le tipografie, cd e dvd vengono sostituiti rapidamente da
file virtuali, il libro cartaceo si trasforma nell'e-book che non
pesa, non ingombra, si può scambiare o condividere con un click.
Negli ambienti culturali
si comincia a parlare di conservazione digitale di materiali a
rischio deterioramento o che comunque creano difficoltà di spazi e
gestione, gli Stati indirizzano enti e istituzioni verso politiche
sempre più volte alla digitalizzazione, (con problematiche di natura
tecnologica di non facile soluzione):
Le biblioteche, che da
sempre hanno come missione la massima diffusione della cultura in
ogni sua forma, trovano nel mondo digitale la naturale espressione
dei propri valori e nell'idea di Open Access la loro più elevata
esaltazione.
Molti editori, dovendo
scegliere tra abbandonare il campo o stare comunque all'interno del
mercato digitale, scelgono quest'ultima possibilità, aggregandosi
tra loro e proponendo, a fianco dell'offerta cartacea tradizionale,
la vendita di e-book a prezzi ridotti e, per le biblioteche, a
particolari condizioni.
La information literacy,
di cui già le biblioteche sono da tempo soggetto attivo, adesso
comprende anche l'educazione all'uso dei devices necessari a fruire
delle risorse digitali.
Creare un servizio di
reference dedicato a orientare il pubblico tra le molteplici offerte
del mercato di readers, iPad, Pc e cellulari diviene un altro compito
irrinunciabile per la diffusione delle risorse digitali, parte di un
più ampio progetto di educazione sociale alle nuove tecnologie.
LE BIBLIOTECHE DIGITALI
SDIAF
Le biblioteche SDIAF
aderiscono con convinzione al progetto di prestito delle risorse
digitali, che saranno disponibili dai primi mesi del 2012.
Per quanto riguarda le
risorse coperte da copyright, SDIAF ha preso accordi con MediaLibrary
e nei prossimi mesi sarà possibile iniziare il prestito dei primi
ebook scelti da un'apposita commissione di bibliotecari.
MLOL, dal canto suo, sta
predisponendo il supporto tecnico necessario, specialmente per quanto
riguarda le problematiche legate ai formati e il collegamento con gli
OPAC.
Parallelamente ai prodotti
commerciali, le biblioteche intendono porre soprattutto l'accento e
valorizzare le risorse open che si trovano liberamente in rete.
Optare ed enfatizzare
contenuti privi di DRM (Digital Right Management) è infatti una
precisa scelta in direzione dei valori di cui ci sentiamo portatori,
anche se garantire l'accesso ad ogni genere di documento conduce
inevitabilmente a cercare accordi di tipo commerciale.
Attingendo a tutte le
fonti che offrono contenuti liberi, saranno create collezioni open di
rete, delle quali i curatori saranno garanti per la qualità.
Riteniamo quindi che sia
il momento opportuno per cominciare a proporre, a fianco delle
attività tradizionali delle biblioteche, il prestito delle risorse
digitali: ebook, file audio, audiolibri, film, documentari.
Abbiamo predisposto un
piano di lavoro che preveda:
- un focus group di utenti sul quale inizialmente sarà centrato il nostro lavoro
- una serie di interventi di reference mirati
- una diversa organizzazione del lavoro che sposti l'idea di possesso su quella di condivisione
- la creazione di una o più reti con le quali condividere i contenuti (archivi e musei, poli)
- la creazione di collezioni open
- la ricerca continua di contenuti e strumenti sempre più aggiornati
- una formazione adeguata del personale, proponendo corsi a cascata
- la valutazione periodica del lavoro svolto e la sua correzione
- l'individuazione di aree di criticità, per poter svolgere interventi mirati, ma soprattutto flessibili.
Il progetto, centrato sui
bisogni degli utenti, prevede un'indagine volta a conoscere
aspettative, richieste, opinioni sugli e-book e in generale sulle
risorse digitali, tra cui un’opinione sulle 2800 testate offerte da
MLOL e i servizi connessi (traduzione simultanea, versione audio
ecc.) e la musica.
Useremo a tal fine una
risorsa open, SurveyMonkey, strutturando un questionario mirato teso
a conoscere le aspettative degli utenti.
Sarebbe opportuno creare
una commissione permanente che segua questo percorso, specialmente
l’elaborazione dei risultati del questionario e l’adeguamento
dell’offerta.
Proporremo a SDIAF un
Comitato Tecnico, per condividere il progetto con i colleghi delle
altre biblioteche, integrarlo con i loro contributi e far sì che il
questionario raggiunga il maggior numero di persone.
Analizzaremo i risultati e
sulla base di quanto emerso individueremo un primo gruppo di utenti
interessati alla partecipazione.
- sarà programmata con questo gruppo una serie di incontri di presentazione, svolgimento, verifica in cui spiegheremo le motivazioni della nostra scelta, con dimostrazioni pratiche dei vantaggi (p. es. gli audiolibri o la possibilità di ingrandimento dei caratteri, a favore degli ipovedenti). La comunicazione e lo scambio delle esperienze fatte sarà il feedback indispensabile per procedere nel lavoro. Inoltre, dal gruppo in presenza potrà prendere avvio lo spazio virtuale (blog o altro) in cui ci ritroveremo e proseguiremo le nostre discussioni, nell'intento di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone.
- Per favorire il massimo interesse verso le risorse digitali, che superi la diffidenza legata alla mancata conoscenza dei devices, sarà creato un servizio di reference dedicato (con cadenza da definire) di orientamento e guida alla scelta di readers, tablet e altro, che tenga conto dell'uso a cui sono destinati. Tali occasioni permetteranno di conoscere e provare vari tipi di devices sperimentandone le diverse caratteristiche e potenzialità, nonché diventare punto di informazione e aggiornamento continuo sui nuovi prodotti lanciati sul mercato.
- Condividere risorse digitali significa per le biblioteche cercare sempre di più nuovi soggetti sociali attraverso i quali promuovere le proprie attività. Collaborando con realtà associative ed economiche presenti sul territorio, la biblioteca può stabilire partnership e incontrare sponsor interessati a fornire devices per il prestito.
- L'organizzazione del lavoro in biblioteca, alla luce del cambiamento che seguirà l'introduzione delle risorse digitali, non potrà restare invariata. Si rendono necessarie nuove competenze, aggiornamenti continui, ma soprattutto un diverso modo di percepire la biblioteca e quanto finora definito come “posseduto”, anche se il cartaceo rimarrà ancora a lungo nei nostri scaffali. Si dovrà cominciare a pensare in termini di contenuti condivisi e non posseduti, in una prospettiva di continuo interscambio con reti di biblioteche, archivi, musei e altre istituzioni culturali. A questo proposito, saranno organizzati corsi di formazione e aggiornamento a cascata per tutto il personale.
- Le biblioteche, in questa continua ricerca di risorse, di selezione e valutazione attenta dei contenuti acquisiti, aggiungono valore al loro ruolo tradizionale, diversificando la propria offerta, creando collezioni ragionate oppure on demand, che le caratterizzano e contribuiscono a definirne le identità.
- Il bibliotecario, in un percorso che ne rimette in discussione l’identità professionale, diventa mediatore tra le richieste dell'utente e la varietà pressoché infinita delle risorse in rete, fa scelte di qualità e le inserisce nella propria offerta.
- Il bibliotecario userà strumenti di valutazione del proprio lavoro, monitorando periodicamente i risultati per conoscere ed analizzare le aree di criticità, elaborare statistiche e migliorare il servizio attraverso il confronto e lo scambio con i colleghi di altre biblioteche, nell'intento di individuare strategie di intervento flessibili e adeguate ad una realtà in continua evoluzione.
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